America, cittadini schedati dai siti a pagamento su matrimoni, divorzi e precedenti penali

Pubblicato il da Redazione

Succede solo in America, devi incontrare una persona per la prima volta, oppure devi concludere un affare, cerchi un socio per avviare un’attività, puoi sapere in anticipo se il soggetto ha dei precedenti penali, se è pieno di debiti, oppure è addirittura divorziato.

Tutto questo, mentre in Italia si discute sull’app da scaricare per monitorare i contagi, sul rispetto della privacy, dei principi costituzionali eventualmente lesi, in America la gestione di questi dati è legale, devi semplicemente inserire nome e cognome dell’interessato al costo di pochi dollari e riceverai tutte le informazioni nella tua email.

 

Sono tantissimi i dati trattati da questi siti, situazioni finanziarie, precedenti penali, certificati di matrimonio, cosi’  la persona che incontra uno sconosciuto per la prima volta,  potrà conoscere in anticipo se è sposato oppure che tipo di reati ha commesso in passato.

La maggior parte delle informazioni, sono rintracciabili nei siti di incontri, sono un ottimo serbatoio di dati per tutte queste società che li raccolgono, in USA non è assolutamente illecito, invece in Italia la raccolta di una mole così grande di dati non è consentita, ed è vietato dal regolamento della privacy, il cosiddetto GDPR.

In America, tutte queste informazioni sono pubbliche, hanno una libera circolazione, se una persona è stata arrestata da giovane, purtroppo dopo molti anni chiunque potrà conoscere questo tipo di informazioni, ed è cosi per le informazioni sui divorzi, le proprietà e mutui non pagati.

Negli Stati Uniti, però le società che hanno in possesso tutte queste informazioni di dati, non sembrano sconvolgere la privacy dei cittadini, anzi molte persone dicono di sentirsi più sicure nel momento in cui devono affrontare una situazione di affari o di cuore.

Da anni, come riporta il Sole24Ore, il dibattito sulla possibilità di istituire delle banche dati in Italia è infuocato, la creazioni di siti a pagamento dove è possibile avere informazioni

sulla fedina penale di una persona, debiti con le banche, tutte informazioni che vengono inserite dal soggetto interessato o raccolte sul web. Il Garante della privacy, è da sempre contrario sulla creazioni di questi sistemi di raccolta dati, diversamente la pensa il Tribunale di Roma dove ha stabilito in una sentenza (sentenza n°5715/2018) il trattamento dei dati con il consenso dell’interessato può essere considerato lecito. Il Garante ha subito impugnato la sentenza, chiedendo che non venga in assoluto diffuso il trattamento dei dati su larga scala per finalità di rating.

Fonte: Periodicodaily

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